Il cùel, così nella parlata locale del nord Italia viene indicata una cavità naturale, deve il suo nome al noto bandito gardesano del ‘600, Giovanni Beatrice soprannominato Zanzanù, che secondo la tradizione popolare locale trovò qui rifugio braccato dalla magistratura veneta e da cacciatori di taglie.

Il sito posto alla base della Corna del Martelletto a circa metri 700 sul livello del mare nella parte meridionale della Valle del Droanello, è raggiungibile solo a piedi salendo lungo un tracciato di circa due chilometri che parte dal greto del torrente Droanello. Il cùel era usato in passato come ricovero occasionale dai pastori.