Frazione montana del comune di Gargnano, posta a 768 metri sul livello del mare. Con i suoi 18 chilometri da Gargnano detiene un singolare primato, quello di essere una delle frazioni in Italia più lontane dal proprio capoluogo. La festa patronale, dedicata a San Bartolomeo, si festeggia il 24 agosto. La frazione conta oggi circa 46 abitanti i quali vi risiedono tutto l’anno.
Sorta nell’omonima valle a ridosso della Val Vestino, con la quale comunicava attraverso la mulattiera di Bocca di Paolone, dal 1861 al 1918, a distanza di circa due chilometri, vi passava il confine tra Regno d’Italia e Austria Ungheria, dopo che per secoli era stata zona di confine tra Repubblica di Venezia, di cui faceva parte, e la Contea principesca del Tirolo. Dopo la parentesi napoleonica Costa fu confine tra il Lombardo Veneto e l’Impero d’Austria.
Porta naturale d’ingresso dal Lago di Garda alla Val Vestino e al Trentino sud occidentale, Costa fu per secoli luogo di passaggio privilegiato per quegli eserciti che intendevano penetrarvi. Ma fu anche luogo di rifugio e scorribande, nel ‘500 di banditi quali Giovanni Beatrice (detto il Zanzanù) di Gargnano e Eliseo Baruffaldi di Turano, braccati dai provveditori veneti di Salò.
Durante la terza guerra di indipendenza, la frazione assunse un ruolo strategico come base logistica per le operazioni del Corpo Volontari Italiani di Giuseppe Garibaldi impegnato nell’offensiva contro gli austriaci attivi in Val Vestino.
A fine Ottocento a seguito degli accordi di confine stipulati tra il Regno d’Italia e l’Impero d’Austria, a Costa fu istituita una casermetta della Guardia di Finanza con lo scopo di vigilare sul traffico commerciale e il transito pedonale presso il casello di dogana di Bocca di Paolone e lungo l’impervio confine di Stato.
Nel maggio 1915 a seguito dello scoppio della Prima guerra mondiale il villaggio fu attraversato dal VII Reggimento Bersaglieri diretto all’occupazione della Val Vestino. In quell’occasione l’edificio delle scuole elementari fu trasformato in un ospedaletto da campo.
Le sue origini si presume possano risalire al 1600. I primi ad abitare questa località si pensa siano stati i monaci, viste anche le strutture ancora presenti di case convento. Il suo patrono è S.Vigilio, celebrato il 26 giugno con una Messa in loco. All’estremità dell’abitato vi è una santella che lo raffigura.
Di origini sconosciute, si presume che risalgano al 1700. È oggi abitato da una decina di famiglie. Il suo patrono è il Sacro Cuore, la cui immagine –restaurata- è presente in piazzetta.
Le prime costruzioni in questa località si possono far risalire al 1700, anche se non ci sono fonti storiche in merito. Il suo patrono, San Rocco, è celebrato il 16 agosto con Messa in loco. Negli anni ‘40 e ‘50 vi abitavano circa 40 persone. Dagli anni ‘60 è in corso un processo di spopolamento dovuto alla ricerca di lavoro.
Piccola località sorta di fianco alle “Mure”: la sua vista regala un lembo della diga di Valvestino. Durante l’anno abitata da un paio di famiglie.